La crisi delle borse è iniziata? Vi è chi sostiene di sì e che sia il momento di chiudere le posizioni e limitare le perdite. Per altri questa è una fase passeggera: basta valutare le proiezioni per il 2022 con valori che si prospettano positivi nei prossimi mesi. Cosa fare? Cosa pensare? Come comportarsi con il proprio portafoglio titoli? Se sei giunto a leggere il nostro articolo, probabilmente stai cercando delle risposte a queste domande.
L’economia mondiale è un qualcosa in continuo movimento e, a fasi di crescita, si alternano dei momenti di stasi, oppure di contrazione dei mercati, quali il crollo delle borse. Eventi che possono accadere e a cui dovrai fare la massima attenzione, in modo da comprendere quali siano i segnali utili per identificarli, come quelli odierni.
Grazie alla formazione e alle giuste strategie puoi superare indenne il crollo dei mercati. Come è possibile? Di seguito disporrai di tutte le informazioni per capire cosa sono le crisi delle borse, le cause e le diverse soluzioni per difenderti da questo evento e continuare a guadagnare.
Crisi borse: cosa vuol dire

Affrontare nel modo più adatto una crisi del mercato è fondamentale, sia se hai investito 1.000€, sia se disponi di un portafoglio titoli più ampio. Per questo la prima cosa da comprendere è cosa vuol dire quando si parla di crisi delle borse e soprattutto quali siano le conseguenze che ne derivano.
I mercati possono avere diverse fasi:
- trend in salita;
- spostamento laterale;
- trend in discesa
Una fase di crescita può prevedere momenti di assestamento, ma se la fiducia degli investitori è forte e i volumi elevati, i mercati tendono sempre a salire. È ciò che è avvenuto negli ultimi anni prima del 2019.
Invece, un trend in discesa è un momento di contrazione del mercato. Ciò significa che si avrà una riduzione delle quotazioni. Può essere considerato l’inizio di una crisi quando la fase di discesa diventa continuativa e, soprattutto, viene affiancata da una serie di eventi che portano incertezza negli investitori, aumentando la volatilità dei mercati. Una crisi può durare pochi mesi o anche diversi anni, come quella che ha portato dalla prima bolla di Internet al crollo delle borse collegato ai mutui subprime.
Quando sono crollate le borse?
Se analizzi le crisi delle borse dal punto di vista storico, questi eventi sono avvenuti in maniera ciclica, con una media, per quelle moderne di circa 9 anni. Nella tabella seguente abbiamo riepilogato alcuni degli eventi in cui vi è stata una crisi globale dei mercati.
Anno | Evento |
1637 | La bolla speculativa dei tulipani olandesi |
1880 | Crollo della borsa di Parigi |
1929 | Martedì nero: crollo di Wall Street |
1997 | Crisi delle borse asiatiche |
1998 | Svalutazione del rublo: la Russia entra in una fase di depressione |
2000 | Esplode la bolla di Internet |
2008 | Crisi dei mutui-subprime |
2015 | Crollo della borsa cinese collegata al debito USA |
2020 | Crisi delle borse mondiali per il Covid-19 |
2022 | Crollo borse da inflazione e guerra Russia-Ucraina |
Il crollo delle borse oggi

Cosa sta accadendo oggi alle borse di tutto il mondo? L’inizio del nuovo anno sembrava essere promettente, con forti volumi e un certo ottimismo di crescita. Infatti, il ritorno a una sorta di normalità, grazie ai vaccini, aveva contribuito a creare un clima di tranquillità.
Gli eventi degli ultimi giorni e gli strascichi di una pandemia ancora persistente hanno però minato questa sicurezza, portando a una contrazione dei mercati. Come spesso avviene nelle fasi di crisi, il crollo di una borsa influenza in modo diretto o indiretto anche gli altri mercati.
La storia economica in questo può essere utile. L’esempio è quello della crisi dei mutui subprime del 2008-2009, che portò al default di una banca di investimento come la Lemans Brother e di altre istituzioni finanziarie americani. La corsa alla chiusura dei conti, influenzò tutta l’Europa con una crisi delle principali piazze, come il FTSE MIB e il DAX.
Inoltre, colpì anche la Cina, soprattutto a causa dell’esposizione economica ai buoni del tesoro. In questa prospettiva può essere utile valutare cosa sta accadendo ai seguenti mercati oggi:
- borsa USA;
- mercati asiatici;
- borse europee.
Crisi borse americane

La domanda che forse ti sarai posto insieme a migliaia di trader è: cosa è successo al NASDAQ? L’indice più importante degli Stati Uniti aveva dimostrato ampia solidità durante la fase della pandemia. Basta considerare che nel 2020 ha raggiunto un massimo storico pari a 16.212 punti.
Una crescita collegata alla presenza della compagine azionaria FAAMNG, abbreviazione per indicare i seguenti titoli:
- Facebook;
- Apple;
- Amazon;
- Microsoft;
- Netflix;
- Google/Alphabet.
Nell’ultimo mese, però, vi è stato un vero e proprio crollo come conseguenza di diverse notizie. In primo luogo, è stato determinante l’aumento dell’inflazione, che ha raggiunto livelli che non si verificano dal 1990, con 7,4 punti percentuali. Inoltre, la FED è intervenuta sui tassi d’interesse con un loro incremento.
A rendere ancora più incerto il mercato vi è la riduzione della fornitura di petrolio dichiarata dall’OPEC, con il relativo aumento del prezzo al barile, a cui si aggiungono le tensioni con la Russia. Ovviamente, non si deve dimenticare il Covid-19, che ha portato a rendere l’approvvigionamento delle materie prime più complicato e costoso. Tutti fattori che, come analizzeremo dopo, sono tipici di una fase di crisi.
A subire una contrazione è stato anche l’indice S&P 500, in cui sono presenti oltre al comparto hi-tech le aziende a più alta capitalizzazione americane. Un qualcosa che era stato previsto dalle proiezioni di borsa degli analisti, ma che ha comunque suscitato incertezza tra gli investitori. Infine, come abbiamo sottolineato, i mercati odierni sono collegati e nel caso di quelli USA hanno subito l’influenza di ciò che sta accadendo in Asia.
Crisi borse asiatiche

Se vai ad osservare le principali borse asiatiche nell’ultimo mese, il segnale prevalente è il rosso. Il Nikkei ha perso il 4,73% in pochi giorni, Hong Kong ha subito un crollo dai 31.183 punti ai 22.000 punti. Sulla scia del cartellino rosso vi sono anche Sydney e Taiwan.
I mercati asiatici risentono di una fase di incertezza della Cina. Infatti, gli ultimi dati hanno rilevato come l’economia cinese sta rallentando, con un prodotto interno lordo che si attesta al 4,9% rispetto al 7,9% del trimestre precedente.
Sono diverse le motivazioni che hanno inciso su questi dati. A questo proposito si può ricordare la crisi nel settore immobiliare del colosso Evergrande, che ha portato gravi ripercussioni economiche. A questo si aggiunge il presentarsi di nuovi focolai di Covid-19 nel Paese, con chiusure di intere città.
Per la Cina riuscire a gestire questa fase non si prospetta un qualcosa di semplice e breve. In particolare, dopo la pandemia, ci si ritrova in un mercato in cui viene richiesta una maggiore qualità e non una quantità nella produzione, un qualcosa che richiede ampi cambiamenti nella sua struttura industriale.
Indice️ | Borsa | Percentuale |
Nikkei | Giappone | -4,73% |
Hang Seng | Hong Kong | -1,63% |
S&P/ASX 200 | Australia | -0,20% |
Taiwan Weighted | Taiwan | -0,15% |
Shanghai | Cina | -0,97% |
Crisi delle borse europee

Chiudiamo la nostra parentesi oscura con la situazione delle borse europee. A dare un segnale di crisi vi è l’indice paneuropeo STOXX 600, composto dai principali titoli per capitalizzazione in Europa, che è sceso di quasi un punto percentuale. Un valore che ha fatto preoccupare i principali investitori.
Inoltre, se a questo si aggiunge l’andamento generale dei principali mercati, si può evidenziare come vi sia un’elevata incertezza tra gli investitori. Nella tabella seguente, abbiamo riportato i valori negativi raggiunti. Come puoi notare, il segno rosso perdura su tutti i mercati, anche se vi sono alcuni cenni di ripresa grazie alle ultime notizie.
Indice️ | Borsa | Percentuale |
FTSE MIB | Italia | -1,13% |
DAX | Germania | -1,63% |
CAC40 | Francia | -1,54% |
FTSE 100 | Gran Bretagna | -0,61% |
SMI | Svizzera | -1,14% |
IBEX 35 | Madrid | -0,22% |
A pesare sulla crisi delle borse europee vi sono le tensioni geopolitiche che hanno condotto alla riduzione delle importazioni di gas, oltre alla crescita del tasso di inflazione in tutta la Comunità europea.
Infatti, la BCE non è ancora intervenuta come la FED agendo sui tassi, ma sono diverse le voci che richiedono un intervento, il quale determinerà però un’inasprimento dei mercati.
Crisi borse mondiali: cause

A questo punto può essere utile valutare quali siano i principali fattori che incidono sulla crescita economica e che possono condurre alla crollo delle borse.
La materia è molto vasta, ma di seguito abbiamo riassunto alcuni delle principali cause:
- Covid-19;
- aumento dell’inflazione;
- aumento dei tassi d’interesse e politiche monetarie;
- rallentamento economia cinese;
- crisi energetica.
1. Covid-19

Al primo posto era inevitabile inserire la pandemia da nuovo Coronavirus, la quale continua a minacciare i mercati sotto due diversi aspetti:
- nuove varianti;
- limiti alla produzione di materia prime.
Infatti, il diffondersi della versione Omicron ha portato a creare un nuovo velo di incertezza su una nuova diffusione del Covid-19. Inoltre, le fasi di quarantena a cui sono sottoposti i vari lavoratori e i periodi di lockdown, hanno determinato come conseguenza diretta una difficoltà dell’approvvigionamento delle materie prime.
2. Aumento dell’inflazione
La difficoltà nella reperibilità dei beni per la produzione industriale ha portato negli ultimi due anni ad aumentare i costi di produzione da parte delle aziende, alzando i prezzi dei prodotti di consumo. Ciò ha portato all’aumento dell’inflazione.
Se vuoi conoscere cos’ è e cosa comporta il suo verificarsi, ti invitiamo a leggere la nostra recensione su come difendersi dall’inflazione.
Questo evento economico è tra le principali conseguenze della crisi delle borse. Infatti, l’incremento del tasso d’inflazione porta a una riduzione della capacità di acquisto, un relativo rallentamento dell’economia e una contrazione dei mercati. Inoltre, si determina una minore spesa da parte del consumatore che si ritrova a investitore più denaro per comprare gli stessi beni di consumo.
3. Aumento dei tassi d’interesse e politiche monetarie
Altro fattore da considerare sono le azioni da parte delle banche centrali per fermare l’inflazione. L’aumento dei tassi sul denaro è tra i fattori che ha contribuito alle crisi delle borse. Infatti, un tasso alto porta a una ridotta circolazione delle valute che non verranno impiegate per nuovi investimenti.
A questo si deve aggiungere che durante i mesi della pandemia, i governi di tutti i principali Paesi industrializzati sono intervenuti con un sostegno economico alle imprese e alle famiglie. Ciò ha ridotto l’impatto negativo collegato al Covid-19. Si ipotizza che il ritorno alla normalità porterà a profonde crisi in ambito sociale e finanziario, con chiusura di aziende e di attività che non sono più autosufficienti.
4. Rallentamento economia cinese
Anche i dati provenienti dai mercati asiatici, e in particolare dalla Cina, incidono in maniera preponderante sulle crisi delle principali borse europee e statunitensi. Il rallentamento della produzione industriale cinese si ripercuoterà su tutti i settori che sono in maniera diretta o indiretta collegati a questa nazione. In particolare, si deve considerare la riduzione nella produzione di alcune materie prime indispensabili per realizzare conduttori e semi conduttori, con l’effetto di rallentare il mercato di alcuni beni di consumo e aumentarne i prezzi.
5. La crisi energetica
Le riserve di gas in Europa sono ai minimi storici, così come il costo della produzione di energia elettrica è aumentato.
Due fattori che incidono sulle attività delle aziende, determinando un aumento dei costi di produzione, rincari dei prodotti e una minore produttività.
Crisi delle borse oggi: investire o non investire?

L’errore più grande, durante le crisi delle borse, è quello di rimanere immobili e scegliere di non investire. Infatti, lasciare il denaro sul proprio conto, ha la conseguenza di vederlo eroso dall’inflazione. Inoltre, se si chiudono le posizioni per timore della crisi, ci si troverà nella condizione di perdere parte dei propri risparmi.
In questa prospettiva, anche se può sembrare un qualcosa di strano, durante il crollo delle borse non si deve rimanere fermi, ma si dovrà agire al fine di difendere il proprio denaro e continuare a guadagnare.
Un qualcosa che deve essere fatto, sia se utilizzi il trading online per incrementare i tuoi risparmi, sia se hai deciso di trasformarlo nel lavoro principale e quindi vivi di trading. Inoltre, devi considerare che la strategia più adatta è quella di puntare su diversi asset e, quindi, di diversificare il tuo portafoglio. In questo modo avrai la possibilità di compensare eventuali perdite.
Crisi borse oggi: come difendersi

Come difendersi dalla fase di crisi delle borse? Oggi, grazie alle migliori piattaforme di trading online, disporrai di tutti quegli strumenti necessari per valutare l’andamento dei mercati. Infatti, grazie ai grafici di analisi tecnica potrai evidenziare eventuali segnali di un cambiamento di un trend.
Inoltre, avrai a disposizione quotazioni in tempo reale e tutte le notizie economiche che ti permettono di valutare su quale asset puntare. Infine, disporrai di prodotti finanziari per difenderti dalle crisi delle borse.
Ecco quali sono quelli più validi:
- CFD trading;
- investire in ETF;
- beni rifugio;
- operare sulle criptomonete.
CFD trading

I contract for difference sono particolari strumenti derivati, che ti permettono di operare con riferimento a un asset sottostante. Ciò significa che sottoscriverai un contratto con un broker, il quale replicherà l’andamento del titolo di riferimento.
Operare con i CFD è molto utile, dato che potrai investire solo una parte del tuo capitale, senza avere la proprietà completa dell’asset. Un fattore che ti premetterà di entrare anche su azioni come quelle Amazon, quotate intorno ai 2.800$, oppure di Moderna, che valgono intorno ai 162 dollari.
Infatti, grazie ai CFD e la leva potrai utilizzare anche un minimo di 50€ e avere un’esposizione finanziaria più ampia. Perché sono adatti a una fase di crisi delle borse. Con i contract for difference avrai la possibilità di operare sia su un trend al rialzo, sia al ribasso, come nelle fasi di crisi, e guadagnare.
Investire con questo strumento finanziario può avere diversi vantaggi, ma prevede anche dei rischi. Per questo è importante affidarsi solo ai siti di trading riconosciutiti con piattaforme affidabili e veloci. Un esempio è scegliere il broker di social trading eToro. A questo proposito, leggi la nostra recensione su eToro.
Investire sugli ETF

Altra opportunità di ottenere un rendimento costante senza doverti preoccupare dell’inflazione e della crisi delle borse, è quella di investire negli ETF. Infatti, la struttura degli Exchange Traded Funds li rende degli strumenti finanziari attraverso cui potrai equilibrare il tuo portafoglio e ridurre le perdite. Inoltre, avrai la possibilità di incrementare le tue rendite.
Vediamo quali sono le loro principale le caratteristiche:
- fanno riferimento a un paniere di titoli sottostante;
- hanno una gestione passiva;
- hanno costi di gestione inferiori ai fondi attivi.
I beni rifugio

Il termine beni rifugio fa riferimento a particolari tipologie di prodotti che, per le loro caratteristiche, sono molto utili per diversificare il tuo portafoglio. Un esempio sono le materie prime e in particolare l’oro.
Investire su questo metallo prezioso è utile soprattutto in un momento di crisi. Infatti, vi è la strana tendenza dell’oro a comportarsi in maniera indipendente dai mercati e mantenere un rendimento nel medio e lungo termine sempre costante. Inoltre, durante il crollo delle borse il suo valore sale.
Avrai due opportunità di operare sull’oro:
- acquisto fisico;
- trading ETC sull’oro.
Nel primo caso potrai comprare materialmente questo bene sotto forma di lingotti, monete oppure gioielli. Invece, grazie a una piattaforma di trading online come XTB, avrai la possibilità di operare sugli Exchange Traded Commodities sull’oro, particolari forme di ETF che però prevedono come riferimento il trading solo su una singola materia prima. Vuoi conoscere tutto su come operare sull’oro? Leggi la nostra recensione sul Commodities trading.
Criptovalute

Perché scegliere le criptovalute in una fase di crisi delle borse? In primo luogo, queste monete non subiscono l’influenza dell’aumento dei tassi d’interesse, dato che la loro esistenza è collegata strettamente alla rete.
Inoltre, con l’aumento del costo del denaro, le spese ridotte collegate alle transazioni delle criptovalute, possono essere un valido fattore per un loro utilizzo maggiore.
Infine, scegliere di mantenere monete digitali come Ethereum, Solana e gli stessi Bitcoin nel proprio portafoglio, può essere un valido investimento a lungo termine. Come operare sulle criptovalute? Potrai acquistarle direttamente utilizzando uno dei migliori exchange, oppure affidarti a un broker come Tarde.com e fare trading sulle criptomonete con i CFD.
Leggi anche la nostra recensione sulle top 10 criptovalute su cui investire a lungo termine.
Crollo borse: andamento del mercato azionario
In una fase di crollo del mercato, vi sono alcune azioni su cui può essere utile investire, sia nel medio termine, sia con una strategia a lungo termine.
In particolare, si prendono in esame quei comparti che non risentono in maniera diretta della crisi delle borse, dato la particolare natura del settore di riferimento e la solidità delle aziende. Su cosa investire per contrastare la crisi?
Ecco quali sono i settori azionari su cui puntare:
- azioni tecnologiche;
- azioni da cassettista.
Il settore hi-tech e delle telecomunicazioni continua a essere una valida opportunità per ampliare il proprio portafoglio azionario. Infatti, la necessità di potenziare i sistemi di smart working e le comunicazioni digitali ha portato le aziende specializzate in questo settore a una crescita esponenziale. Ovviamente il ritorno alla normalità potrebbe essere un pericolo, ma per alcuni analisti l’impulso tecnologico che si è avuto sul lavoro e nella vita quotidiana non si ridurrà, ma aumenterà.
Altro discorso riguarda quei titoli che vengono considerati utili per una strategia a lungo termine e, quindi, per sconfiggere la crisi delle borse. Sono definiti azioni da cassettista proprio per la loro solidità e la capacità di ottenere un rendimento anche in una fase di difficoltà economica. Quali sono le possibili soluzioni?
Di seguito ti indichiamo alcuni esempi:
- borsa italiana: Telecom Italia, Eni, Enel e Intesa Sanpaolo;
- mercato americano: Amazon, Microsoft, Nvidia, Barkshire Hathaway, Google e Facebook.
Crisi borse: conclusioni
Le crisi delle borse sono eventi che si ripetono in maniera ciclica nei mercati di tutto il mondo. I fattori che le determinano sono diversi e nel caso del 2022, tra quelli che hanno inciso maggiormente, vi è stata l’incertezza collegata alla pandemia del Covid-19.
Come hai letto, investire in questa fase del mercato è possibile e, se utilizzi i giusti strumenti, avrai l’opportunità di difenderti dal crollo dei mercati e al contempo ottenere anche un incremento del tuo denaro.
Infatti, con il trading CFD potrai operare durante la fase al ribasso, aprendo delle posizioni short o di vendita. Inoltre, avrai a disposizione gli ETF che ti permettono di ottenere un rendimento, dato che il loro andamento è strettamente connesso al paniere di titoli al loro interno.
Infine, potrai investire sulle materie prime e sulle criptovalute, prodotti che non vengono direttamente influenzati dai crolli economici. In tutti questi casi sarà importante operare con attenzione con i giusti strumenti. Una cosa possibile scegliendo un sito di trading sicuro e affidabile.
Crisi borse: domande frequenti
Sì, potrai operare anche durante le crisi delle borse con la giusta piattaforma di trading e scegliendo i prodotti finanziari più adatti.
Il crollo delle borse non ti preclude l’opportunità di operare e di investire sul mercato con quotazioni vantaggiose.
Sì, potrai ottenere dei rendimenti dal trading online anche durante la fase di crisi delle borse, operando con strumenti come gli ETF e i CFD.