Parlare di donne e finanza oggi è una tematica sempre più attuale: la leadership femminile di società finanziarie è pari solo al 24%, con una finanza che continua ad essere dominata dagli uomini.

Solo il 29% delle donne investe in strumenti finanziari. Se da un lato l’innovazione digitale e lo smart working hanno portato diversi vantaggi, dall’altro il pubblico femminile è stato quello più penalizzato.

A questo si può aggiungere la mancanza di informazioni e un reddito in media più basso rispetto agli uomini, altri elementi che vanno a incidere in negativo sulla presenza degli intelletti femminili nei ruoli chiave della finanza.  

Tuttavia, qualcosa sta cambiando. In questo articolo troverai un’analisi completa sullo stato delle donne nella finanza, con dati aggiornati e le motivazioni che ostacolano l’equità di genere. Infine, avrai a disposizione alcuni esempi di donne di successo a livello internazionale e italiano.

Donne e finanza: perché la diversità non decolla?

L’equità di genere tra uomo e donna è una grande conquista di una società civile e democratica. Oggi le figure femminili sono sempre più protagoniste di settori come la politica, l’economica, le scienze e la tecnologia. Tuttavia, quando si affronta la tematica donne e finanza, i dati appaiono sconfortanti.

Anche se si parla spesso di iniziative dei Governi a sostegno del ruolo femminile all’interno dei consigli di amministrazione e come manager, la realtà è che il mondo finanziario continua ad essere in prevalenza maschile.

Infatti, per alcuni settori, la diversità appare ancora una difficile meta da raggiungere. In particolare, nel comparto finanziario, sia dal punto di vista bancario, sia nell’ambito degli investimenti.

Donne e diversità
Donne nelle società e donne nei ruoli dirigenziali

A testimoniarlo vi è un report di DBRS Mornistar del 2022, che ha preso come campione 43 tra le migliori banche italiane ed europee. In particolare, in Italia sono stati considerati i CEO (chief executive officer,) ovvero gli amministratori delegati di Intesa Sanpaolo, Banca Sella, Banco BPM e UniCredit. Solo il 37% delle donne è presente nei consigli di amministrazione, mentre solo il 26% svolge funzioni dirigenziali.

Per quanto riguarda la leadership, la percentuale scende a un valore del 12%. L’Italia è tra quelle nazioni in cui la parità di genere è ancora lontana dal verificarsi. Solo il 17% delle donne occupa ruoli dirigenziali nella banche, contro il 56% della Danimarca, il 50% della Norvegia e il 43% delle Svezia.

Dopo di noi vi sono Spagna e Germania con il 15% e il 14%. Per quanto riguarda i ruoli di gestione di investimenti e fondi, anche in questo caso i numeri non sono dei migliori. Solo l’11% dei consulenti finanziari in Italia è di sesso femminile.

Donne e finanza: a che punto siamo?

Se da un lato questi dati possono sembrare poco incoraggianti, dall’altro le iniziative dei singoli Governi e della Commissione Europea stanno avendo degli effetti significativi – anche se a rilento.

Per esempio, in Italia con la Legge Golfo-Mosca del 2011, il numero di donne nei consigli di amministrazione è salito in 10 anni al 35%. In America, il NASDAQ ha obbligato, con una direttiva, le società quotate a dichiarare la percentuale di diversità presente nei loro consigli di amministrazione e giustificare il motivo in caso di mancato rispetto del regolamento.

La stessa Commissione Europea è intervenuta con una direttiva in base alla quale entro il 2026, le società già quotate devono raggiungere una compagine sociale con la presenza del 33% di donne, mentre per quelle nuove è obbligatorio il 40% nel consiglio di amministrazione.

Il risultato è che, con difficoltà, la leadership delle donne sta diventando non un’eccezione, ma un dato di fatto. Oggi, nelle principali società finanziarie, si è raggiunta una media del 37% di CEO nei consigli di amministrazione e in ruoli esecutivi, contro il 22% del 2014.

Donne e investimenti finanziari: cosa sta cambiando?

I cambiamenti più evidenti si notano nel settore degli investimenti online. Infatti, un’indagine effettuata da Broker Notes, ha sottolineato come il numero di trader retail donne sia in aumento.

Se vuoi conoscere tutti i dati e le informazioni, leggi anche donne e trading online

A questo si può aggiungere anche un report sviluppato dalla banca digitale N26, in base al quale oggi la percentuale di donne che investe sui mercati si attesta intorno al 29%. Un valore basso se confrontato a quello maschile, ma che sta continuando a crescere e che dovrebbe raggiungere, nei prossimi 5 anni, il 35%.

Inoltre, il 70% del pubblico femminile ha dimostrato interesse per i mercati, anche se meno della metà effettua concretamente delle transazioni. Sono cambiati anche gli interessi collegati agli asset su cui investire.

Asset su cui investono le donne

Negli anni pre-pandemia, i principali comparti di investimento erano quello immobiliare, i fondi comuni di investimento e i conti deposito. Ecco la nuova classifica:

  • prodotti bancari: 38%;
  • assicurazioni: 34%;
  • criptovalute 30%;
  • ETF: 30%;
  • beni di lusso: 16%.
  • azionario: 15%;
  • metalli preziosi e beni di rifugio: 14%;
  • NFT (non fungible token): 9%.

Quindi, l’attenzione si è spostata anche su realtà con un indice di rischio maggiore. Infatti, il crollo delle criptovalute ha permesso l’accesso a questi asset anche per i portafogli più piccoli, diventando tra gli investimenti più diffusi dalle donne.

Inoltre, gli NFT sono diventati un prodotto che suscita interesse, seguiti dai beni rifugio e dal mercato azionario. Anche in questo settore vi è stato un cambiamento, passando dagli investimenti più sicuri, come gli asset da cassettista, a una maggiore percentuale di titoli del comparto hi-tech.

Finanza al femminile: perché le donne investono?

ObiettivoItaliaGermaniaFranciaSpagna
Sicurezza finanziaria40%47%40%41%
Incrementare lo stipendio43%47%37%47%
Risparmiare per la pensione30%49%40%37%
Ottenere un guadagno25%30%25%20%
Tutelarsi dall’inflazione28%16%26%25%

Gli  obiettivi dell’investimento dei trader donna sono diversificati rispetto a quelli degli uomini e improntati a offrire una solidità e tranquillità finanziaria alla propria famiglia.

In Italia, al primo posto, si colloca la sicurezza economica, seguita dal rendere il trading online uno strumento per incrementare i propri risparmi e ottenere una pensione più interessante. Inoltre, una percentuale del 28% delle investitrici utilizza i mercati al fine di tutelarsi dall’inflazione elevata.

Se vuoi conoscere quali sono gli asset più utili per proteggere il tuo denaro dal rincaro dei costi, leggi la nostra guida su come investire con l’inflazione alta

Donne e finanza: perché non si investe?

Donne e trading

L’aumento delle donne che investe nei mercati è un dato di fatto. Tuttavia, solo il 48% si sente sicura, mentre la maggior parte sottolinea una certa difficoltà ad approcciarsi al mercato, data la scarsa educazione finanziaria.

A questa percentuale si aggiunge anche quella del 64% del pubblico femminile che vorrebbe investire, ma non si avvicina ai mercati.

I motivi sono diversi:

  1. effetto pandemia;
  2. mancanza di formazione;
  3. reddito disponibile medio basso;
  4. mancanza di tempo;
  5. preoccupazioni riguardo a possibili crisi future.

1. Effetto pandemia

La pandemia da Covid-19 ha avuto un effetto determinate sulla crescita delle donne dedite al settore degli investimenti. Infatti, nel 2019, la percentuale era in aumento, ma nei due anni successivi c’è stato un improvviso arresto, complici le problematiche economiche.

Di media una donna investe dai 100€ ai 500€ al mese sui mercati, un importo che a causa dei lockdown, della cassa integrazione e dell’interruzione di alcune attività produttive, non è stato possibile mantenere in maniera costante.

2. Donne e finanza: mancata formazione

Altro fattore che incide sugli investimenti delle donne è la mancata formazione. Solo il 48% ha dichiarano di avere una conoscenza adeguata dei mercati e dei relativi asset, contro il 59% degli uomini.

Inoltre, la formazione limitata è il principale ostacolo per quella percentuale di pubblico femminile, pari al 71%, che vorrebbe investire, ma non lo fa. Segue la limitata possibilità di accedere a corsi di formazione specialistici, per problemi di reddito e la presenza ridotta di figure femminile nel settore, da prendere come esempio.

Livello di conscenza

3. Reddito disponibile medio basso

Tra le motivazioni che portano le donne ad allontanarsi dagli investimenti vi è anche l’incertezza economica. Infatti, il 33% dichiara di non aver fondi a sufficienza a causa di uno stipendio mediamente inferiore rispetto a quello degli uomini.

Inoltre, il 59% delle donne italiane, ha sottolineato le difficoltà di investire a causa dell’aumento dell’inflazione e dei rincari energetici.

4. Mancanza di tempo

Il trading online è un’attività che può essere svolta part time o full time. In ogni caso è necessario del tempo da dedicare per valutare le migliori azioni su cui investire, creare la propria strategia e aggiornarsi.

Il 25% delle donne che non investe sui mercati, ha esposto come motivazione la mancanza di tempo. Infatti, ancora oggi il carico di lavoro familiare di una donna con figli risulta essere nettamente superiore rispetto a quello maschile.

5. Preoccupazioni di possibili crisi future

Infine, tra i fattori che rendono indecise il 20% delle donne a investire i propri soldi, si annovera anche l’incertezza futura di una nuova pandemia. A questo si aggiunge la situazione di instabilità economica odierna, con un andamento dei mercati in negativo e molti dubbi sulle previsioni di crescita future.

Donne e iniziative finanziarie

investimenti delle donne nella finanza

Raggiungere l’equità e la parità di genere nella finanza è un qualcosa che non deve essere sottovaluto in una società democratica. In primo luogo, ogni cittadino deve avere le stesse opportunità lavorative e di realizzare i propri obiettivi personali e familiari.

Inoltre, è stato dimostrato come le imprese che hanno puntato sulla diversità ottengono risultati sul mercato nettamente superiori.

I luoghi di lavoro sono più stimolanti, i dipendenti possono confrontarsi con maggiore serenità e si ha una spinta costante alla crescita. Quali possono essere le soluzioni per ottenere una completa equità dei sessi?

Ecco alcuni aspetti:

  • iniziative personali;
  • azioni da parte delle società

Le iniziative personali sono quelle attività che puoi effettuare in prima persona, e quindi informarti, aggiornarti e in questo modo far crescere il tuo bagaglio finanziario. In questa prospettiva, il web e la tecnologia hanno semplificato nettamente le opportunità.

Infatti, sono sempre di più i siti di informazione finanziaria su cui potrai documentarti sull’andamento del mercato, oppure acquisire le basi necessarie per investire. Inoltre, anche i migliori broker online ti forniscono strumenti utili per apprendere come funziona il mercato.

Per esempio, vi sono alcuni siti di trading che ti mettono a disposizione un conto demo, attraverso cui potrai simulare l’acquisto e la vendita di asset utilizzando denaro virtuale. Inoltre, sono presenti dei corsi online, con webinar suddivisi in tematiche e livelli. A questo puoi aggiungere l’acquisto di libri ed e-book sulla materia finanziaria.

L’altra opportunità è quella di partecipare a corsi realizzati da associazioni finanziarie, ma anche da istituti bancari. Per esempio, di recente Banca BPER ha indetto un percorso di sei incontri proprio per permettere alle donne di ampliare le loro competenze in finanza. Anche queste iniziative avvengono online e danno la possibilità di acquisire le basi e di ottenere anche una conoscenza specialistica del settore.

Donne e finanza: esempi internazionali

A livello internazionale sono diverse le figure femminili che occupano ruoli di rilievo e che rappresentano donne di successo in ambito finanziario.

Iniziamo con Ruth Porat, CEO (chief executive officer) di Google Alphabet e prima di West Fargo, che ha raggiunto il ruolo di vicepresidente della società, contribuendo anche in piena pandemia alla sua crescita. Puoi ricordarla per l’acquisto da parte di Google della società di sicurezza informatica Mandiant, per un totale di 5,4 miliardi.

donne di successo in finanza

Un altro caso è quello di Microsoft, che ha nominato come CFO (chief financial officer) Amy Hood nel 2013. Questa figura è stata decisiva per diversificare le attività della società portandola a interessarsi al settore dei giochi con l’acquisizione di una delle più importanti società di gaming, Blizzard.

L’elenco è lungo. Possiamo citare Jane Fraser, CEO di Citigroup, una delle più importanti banche di investimento al mondo, oltre a Jennifer Piepszak, co-CEO di Jp Morgan Chase. Infine, altro esempio che dimostra che qualcosa nel mondo della finanza sta cambiando è il CEO di Aviva, Amanda Blanc.

Donne italiane di successo: classifica 2022

LeadershipAziendaSettore
1. Alice AcciarrieBay ItaliaManager
2. Eleonora AndreattaNetflix ItaliaVicepresidente serie Netflix
3. Paola AngelettiIntesa SanpaoloChief operating officer
4. Giovanna Battaglia EngelbertSwarovski GroupResponsabile reparto creativo
5. Mirja Cartia d’AseroSole 24 OreCEO
6. Giovanna D’EspositoUberGeneral Manager
7.Maria Bianca FarinaPoste ItalianePresidente
8. Melissa Ferretti PerettiGoogle ItaliaCEO
9. Aria Carla LiuniFerrariResponsabile del brand
10. Isabella LazziniOppo ItaliaCMO
11. Maria Teresa MinottiPayPal ItaliaDirettore
12. Elisa PagliaraniGlovo ItaliaGeneral Manager
13. Claudia ParzaniBorsa ItalianaPresidente
14. Francesca ReichZezza dello StatoCEO
15. Eleonora RizzutoBulgariResponsabile settore sviluppo sostenibile
16. Cristina ScocchiaIlly CaffèCEO
17. Maria Teresa SicaOracleDirettore risorse umane
18. Federica TremoladaSpotifyDirettore Europa del sud
19. Carlotta VenturaA2AChief Communication
20. Britta WeberItaly UpsManaging Director

E in Italia? La percentuale di donne che occupano posizioni di leadership in ambito finanziario è oggi salita al 35% rispetto al 5% del 2012. Una crescita confermata dalla presenza di più di 100 manager che si trovano a occupare posizioni di rilievo. Nella tabella abbiamo inserito i 20 nomi di donne di successo.

Per esempio:

  • puoi trovare una figura come Eleonora Andreatta, vicepresidente della sezione serie Italia di Netflix;
  • Maria Teresa Minotti, CEO di PayPal Italia;
  • Aria Carla Liuni, responsabile del brand Ferrari;
  • Paola Angeletti, chief operating officer di Intesa Sanpaolo;
  • Federica Tremolada, artefice del successo della piattaforma Spotify in Europa.

Donne e finanza: domande frequenti

Quante donne investono nella finanza?

Oggi la percentuale di donne che investe sui mercati si aggira intorno al 29%, contro il 59% degli uomini.

Quali sono i principali ostacoli agli investimenti delle donne?

Potrai trovare l’elenco dei principali motivi che limitano la crescita degli investimenti femminili leggendo la nostra analisi su donne e finanza.

Quali sono le donne che hanno avuto successo nel settore finanziario?

Nel nostro articolo troverai i casi più famosi di manager femminili internazionali e la classifica delle donne di successo italiane.

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *